
La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate è giornata celebrativa nazionale italiana. Fu istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale.
La festa è il 4 novembre, data dell’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti (firmato il 3 novembre 1918), che sancì la resa dell’Impero austro-ungarico all’Italia
Dopo la tragedia della prima guerra mondiale, le nazioni coinvolte sentivano il desiderio di rendere omaggio ai loro caduti.
In Italia questo sentimento originò la celebrazione del Milite Ignoto, proposta dal colonnello Giulio Douhet: onorare solennemente la salma di uno dei tanti caduti rimasti senza nome, rendendolo il simbolo del sacrificio dell’Esercito.
La proposta venne approvata con una legge, una commissione considerò undici scenari del conflitto, da Rovereto al Monte Grappa, da Cortina d’Ampezzo al Monte Ermada, individuando un caduto non identificato in ogni luogo.
La scelta del simbolico Milite Ignoto fu particolarmente drammatica.
A rappresentare le madri dei caduti italiani venne chiamata la signora Maria Bergamas di Trieste, il cui figlio Antonio aveva lasciato l’esercito austriaco arruolandosi in quello italiano e morendo in battaglia.
Nella Basilica di Aquileia la donna si avvicinò alle undici bare; giunta davanti alla decima non riuscì a proseguire e si accasciò gridando il nome del figlio.
Così venne scelto il decimo caduto, che fu trasportato a Roma in treno su un carro ferroviario appositamente progettato dall’architetto Guido Cirilli, con un affusto di cannone e la citazione dantesca “L’ombra sua torna ch’era dipartita” su un lato.
Giunta a destinazione la salma del Milite Ignoto, rimase fino al 4 novembre nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Venne poi trasferita all’Altare della Patria, dove l’attendevano re Vittorio Emanuele III con la famiglia reale e le principali cariche di Stato, oltre a una rappresentanza di familiari dei caduti ed ex combattenti.
L’Altare della Patria si trova al Vittoriano. Al centro si erge la grande statua della Dea Roma, sotto la quale si trova la tomba, sempre presidiata da due militari.
Quest’anno il 4 novembre si celebrano i cento anni dalla sepoltura a Roma,
Foto dell’evento commemorativo svoltosi ad Albignasego.